IL PROGETTO REGIONALE: PROSSIMITA’ ALLE FAMIGLIE – PIANO TRIENNALE DIPENDENZE

1. Caratteristiche del progetto
Le attività del progetto si sono rivolte ad un contesto molto ampio, comprendente 101 Comuni e popolato da circa 932.000 abitanti. Si tratta del territorio regionale maggiormente esposto al consumo di sostanze stupefacenti; la città di Padova in particolare, è considerata la capitale veneta della droga, in quanto l’acquisto delle sostanze risulta facilmente accessibile, con tutti i rischi che questo comporta per i giovani e per le famiglie.
Il Dipartimento per le Dipendenze dell’A.ULSS 6, che si suddivide nelle due unità operative complesse di Padova – Piove di Sacco e dell’Alta/Bassa Padovana, da sempre impegnate nell’ambito della prevenzione e della cura, pone in primo piano anche le necessità che sempre più emergono con forza, quali l’opportunità di sostenere le reti familiari delle persone che si sono avvicinate da poco tempo al mondo delle dipendenze o che sono a rischio di avvicinarvisi e avviare l’aggancio dei famigliari e giovani vulnerabili attraverso modalità innovative.
Come si evidenzia nel DGR 911 del 9.07.2020 del Piano Triennale per le Dipendenze “la famiglia è centrale all’interno della nostra società e si trova ad affrontare sfide piuttosto complesse per quanto riguarda l’educazione dei figli. La problematica di uso/abuso/dipendenza da sostanze psicoattive da parte di questi ultimi complica ulteriormente il ruolo genitoriale”.
I famigliari, non solo genitori, ma anche fratelli e/o parenti, come risulta dalle informazion emerse dalle attività, non sempre dispongono di conoscenze e strumenti necessari per svolgere un ruolo sufficientemente protettivo e tutelante nei confronti di un famigliare che sviluppa un problema severo di uso/abuso di sostanze psicoattive.
Le attività del progetto hanno avuto come denominatore comune l’obiettivo di rappresentare una risorsa conoscitiva e di supporto per tutte le persone che a qualsiasi titolo, hanno avuto l’accesso agli sportelli telefonici, itineranti e fissi che sono stati messi a disposizione nel territorio di Padova, dell’Alta e della Bassa Padovana.
Il progetto ha saputo distinguersi per la qualificante disponibilità a modificare attività, prestazioni e luoghi allo scopo di costruire risposte ai tanti bisogni emersi di persone e famiglie che difficilmente si rivolgono ai servizi territoriali tradizionali per vergogna, stigma sociale.

2. La prima azione:
Costituzione del gruppo di lavoro pubblico/privato
Le attività del progetto a partire da gennaio 2022 sono state ideate e implementate da un gruppo di lavoro pubblico/privato che ha saputo connettere risorse del territorio già presenti e di erogare prestazioni innovative per sollecitare domande di aiuto e supporto, che solitamente rimangono “invisibili” e senza voce.
L’esperienza dei vari attori coinvolti ha fatto emergere la necessità di dare evidenza a quelle situazioni “silenti” che espongono persone e famiglie nel subire le conseguenze dell’uso di sostanze psicoattive da parte di affetti e famigliari, che diminuiscono forza e potere benefico di coloro i quali si trovano spesso soli ed impotenti ad affrontare la complessità di una vita che include anche gli effetti nefasti delle droghe.
Il gruppo di lavoro ha costruito quindi un’alleanza che ha visto l’implementazione di una “rete mobile” di primo intervento che ha dimostrato con dati oggettivi, i bisogni sommersi di persone che si impegnano ad aiutare altre persone con problemi severi di uso, e che ne rimangono colpiti e invischiati.
3. La seconda azione:
Informare per conoscere – gli step della Campagna diffusiva
La partecipazione dei vari stake-holders della rete socio-sanitaria ha permesso la costruzione di una campagna diffusiva a step che potesse raggiungere le persone nelle loro “consuete zone di vita”, per poter comunicare in maniera discreta, l’opportunità di potersi rivolgere ad operatori qualificati del settore.
A giugno 2022, è stata avviata la prima campagna diffusiva rivolta ai Servizi Sanitari e Socio-Sanitari dei 101 comuni, a tutti i Medici di Medicina Generale, agli Ospedali; ai Servizi Sociali dei Comuni; alle Parrocchie; ai Sindacati; ai Supermercati; e ai mercati attraverso locandine, volantini e annunci sui giornali e alla Radio.
A tutti i destinatari sono stati inviati volantini e locandine da appendere nei luoghi pubblici e di frequentazione.
Sono stati pubblicati messaggi del progetto presso il Corriere della Sera (Corriere della Salute – Veneto) e sul Gazzettino; e sono state rilasciate interviste a Radio Birichina.
4. La terza azione:
L’avvio dello sportello telefonico
A giugno 2022, lo sportello telefonico ha avuto inizio, con reperibilità telefonica e con la presenza attiva dell’operatore nel giorno di martedì, mercoledì e giovedì dalle 15.30 alle 17.00. L’operatore, qualificato nell’ambito delle dipendenze, aveva cura di segnalare alla figura dell’educatore e/o psicologo, se il chiamante segnalava il bisogno di un supporto specifico, oltre che, quello informativo.

5. La quarta azione:
L’avvio degli sportelli itineranti e le uscite dell’Unità mobile “Progetto Prossimità”
A fine 2022 è stato aperto lo sportello in presenza a Monselice, presso la sede della Comunità San Francesco, Via Candie n. 7 (PD). Lo sportello telefonico è stato gestito dalla figura dello psicoterapeuta, che ha accolto e supportato segnalazioni giunte soprattutto nei territori della Bassa Padana e Padova.
Nell’anno 2023, è stata avviata la sperimentazione di altri due sportelli in presenza: uno a Camposampiero presso la Biblioteca Comunale e un altro presso il Villaggio Sant’Antonio di Noventa Padovana.
La collaborazione con la Fondazione San Gaetano, ha permesso di usufruire nell’annualità 2023, dell’Unità mobile – ovvero il Camper del Progetto Prossimità; la visibilità di tale “metodologia” è stata scelta per consentire uno stato percepito di “prossimità e vicinanza” che permette alle persone di essere raggiunte in maniera informale, ma allo stesso tempo di recepire il messaggio voluto dal progetto.
Sono state effettuate alcune uscite nella Bassa Padovana (Este/Monselice) e nell’Alta Padova (Cittadella e Arsego).

6. La quinta azione: la figura dello street counsellor
A fine 2022 è stata istituita la figura dello “street counsellor”, ovvero un operatore qualificato dal profilo professionale di educatore, con grande esperienza sul campo, che ha dato piena disponibilità nell’accogliere la necessità per alcuni chiamanti di operare “in vivo”.
L’aspetto innovativo del progetto, vede in questa figura, la possibilità reale di potersi avvicinare con discrezione, all’interno di luoghi neutri (bar, biblioteche, parchi, centri commerciali, ecc.) a persone che non riescono a raggiungere contesti locati in città e/o provincia per scarsità di mezzi e anche per difficoltà legate all’età.
L’anno 2023 e parte del 2024, sono stati dedicati primariamente alle attività di supporto, presa in carico e counselling nei diversi territori dell’A. Ulss 6 Euganea. È emersa con forza quella parte invisibile, sommersa che ha iniziato a farsi sentire, a chiedere, talvolta anche con motivazioni di natura prettamente sociale (soldi/casa, risorse materiali, ecc.) che ha potuto attraverso le connessioni tra servizi, essere aiutata e compresa nel proprio malessere. Anche la richiesta di soluzioni immediate e certe volte, imposte, ha potuto trovare accoglienza e ascolto. Lo sforzo effettuato è stato quello di trasmettere sempre la possibilità di scegliere come affrontare il dispiacere e la complessità di vita che deriva dall’essere accanto ad una persona che diventa fruitore di sostanze e che se divenuto dipendente, deve poter accedere a servizi specialisti.

7. Gli esiti del progetto prossimità

