Programma Madre Bambino

COMUNITA’ TERAPEUTICA RESIDENZIALE PER

MADRE  E BAMBINO/I

Programma Specialistico Cat. C1

Sede Santa Chiara, Via Vo’ Dè Buffi, 19 35043 Monselice (PD).

1.Servizio Residenziale Intensivo Specialistico di tipo C1

Ha come obiettivo generale l’accoglienza di donne o coppie (la valutazione della coppia segue un iter dettagliato e particolare concordato di volta in volta con i referenti dei Servizi) con i loro figli, o donne gravide, che hanno sviluppato una dipendenza da sostanze psicotrope, per dar loro la possibilità di scegliere un cambiamento di stile di vita drug-free e di rispettare il diritto del minore di non doversi separare dalla madre. L’accoglienza avviene in uno spazio che anni fa era un convento di suore e che ristrutturato dispone di spazi adeguati per quindici mamme con il loro bambino/i. La casa si trova in centro a Monselice ed è  dotata al piano terra di spazi collettivi, ricreativi e al primo piano di stanze singole, dove ogni mamma può trascorrere tempi di riposo, da sola con il proprio bambino.  All’esterno la sede è dotata di spazi attrezzati per i bambini di varie età.

La struttura “Santa Chiara”  è autorizzata all’esercizio e accreditata istituzionalmente  dalla Regione veneto per la gestione dell’Unità di Servizio Mamma e Bambino, Categoria C1.

Gli operatori si prendono carico delle situazioni delle persone secondo progetti individualizzati concordati con la persona, i servizi invianti e la famiglia, in un contesto affettivo-relazionale nonché strutturale-abitativo significativo, positivo, normale, quotidiano. Le persone partecipano secondo le loro possibilità alla gestione della vita quotidiana e della casa ed usufruiscono di tutte le risorse educative e terapeutiche della comunità.

2. Rapporti con le famiglie

Da sempre uno degli elementi fondamentale dell’impegno comunitario è volto a coinvolgere le famiglie d’origine e quella che si è venuta a creare nel tempo, valutando risorse e potenziali criticità delle stesse, seguendo le indicazioni dei servizi di riferimento e delle autorità invianti. Alle famiglie coinvolte nel programma terapeutico, vengono proposti gruppi psico educazionali e colloqui familiari individuali volti alla sensibilizzazione e all’apprendimento di nuove modalità relazionali.

3. Risorse umane

L’equipe di lavoro è qualificata da una modalità di approccio integrato ed è composta da  professionisti i cui titoli formativi e le esperienze nell’ambito delle dipendenze sono prescritti dagli standard della  Legge  Regionale 22 del 2002 e della DGR 84 del 2007.

L’ équipe è costituita da:

  • un Direttore Responsabile a tempo pieno;
  • uno psicologo a tempo parziale ogni 15 utenti;
  • uno psicoterapeuta a tempo parziale ogni 15 utenti;
  • un operatore a tempo pieno ogni 3 utenti;
  • un operatore notturno per la sede del Santa Chiara
  • un infermiere professionale a tempo parziale
  • un amministrativo a tempo parziale ogni 15 utenti
  • un supervisore
  • un infermiere per cinque ore la settimana
  • un medico specialista psichiatra o psichiatra con collaborazione di tipo ambulatoriale
  • un ippo-educatore a tempo parziale

E’ previsto il coinvolgimento di Volontari, iscritti al Registro Volontari e supportati da sessioni formative volte a rendere consapevole la persona dell’ambiente peculiare in cui si trova a gestire la relazione di aiuto.

4. Orario

La comunità è operativa tutto l’anno, 24 ore al giorno. L’equipe educativa e terapeutica garantisce la copertura di tutto l’orario di presenza degli ospiti attuando un sistema di turnazione compresa la notte, nel rispetto dei contratti di lavoro del settore.

 5. Partnership

Ogni inserimento viene deciso su richiesta del SerD competente che è titolare dell’intervento e destinatario di tutte le informazioni sensibili inerenti il trattamento della mamma.  Il progetto terapeutico individuale viene definito in accordo con il servizio e la persona ospite dall’equipe educativa-terapeutica della comunità che è titolare del progetto riabilitativo. L’ente pubblico cui compete per legge, l’assunzione della retta, è tenuto a far pervenire alla Comunità San Francesco il relativo impegno di spesa per l’assunzione della stessa. La durata del programma è abitualmente di 24 mesi che possono essere prorogati in accordo con i servizi invianti. Il servizio è operativo 24 h su 24 h, 7 giorni su 7. Il percorso terapeutico prevede 6 aree di intervento: Area Sanitaria, Area Terapeutica, Area del Sostegno alla Genitorialità, Area Educativa, Area Legale e Area Socio Relazionale.

6. Costi

La retta del Servizio  “Mamma e Bambino” – Categoria C1  per l’anno 2025 è di 106 euro, come stabilito dalla Regione Veneto, (DGR n. 1302 del 14.11.2024). Per il minore la retta è di 68 euro, a cui si aggiungono  22 euro per prestazioni  di natura socio- sanitaria  destinate ai minori di madre tossicodipendente,  come da DGR n. 1302 del 14.11.2024.

 7. Spese aggiuntive

I servizi aggiuntivi e straordinari (interventi odontoiatrici, farmaci, visite specialistiche non riconosciute dal SSN,  interventi specialistici rivolti alla diade o al minore, tickets e similari) sono a carico dell’ospite o della  famiglia e/o saranno concordati con il servizio inviante.

8. Il Programma Terapeutico Individualizzato (PTI).

Per ogni ospite accolto viene definito il Programma Terapeutico Individualizzato sulla base di un processo di valutazione diagnostica che prevede i seguenti punti:

  1. La Valutazione formale dei bisogni espressi dall’ospite: I bisogni espressi dall’ospite sono raccolti principalmente nella fase di inserimento nel corso dei colloqui realizzati con lo stesso e con i familiari e negli incontri preliminari e iniziali dell’accoglienza;
  2. L’assessment multiassiale effettuato dalla figura dello psicologo/psicoterapeuta che redige l’inquadramento psicodiagnostico che verrà poi condiviso con la persona e la rete dei servizi socio-sanitari rispettando rigorosamente la legge sulla privacy.  Il progetto viene condiviso con la persona e la famiglia  in colloqui specifici. Per ogni ospite il programma residenziale pur perseguendo obiettivi generali, tende  ad articolarsi attraverso un percorso individualizzato capace di tenere conto della complessità che caratterizza la  storia personale e la gravità del comportamento d’uso di sostanze psicotrope.

Periodicamente il progetto viene verificato negli incontri di équipe e con il singolo ospite condividendo gli esiti dell’attività svolta e definendo ulteriori ed eventuali azioni di miglioramento o passaggi di fase.

 Periodicamente vengono organizzati momenti di equipe tra comunità e servizi invianti, al fine di condividere l’andamento del progetto terapeutico, il raggiungimento degli obiettivi del percorso e  passaggi di fase con relative autonomie. In particolare rispetto alle uscite dalla comunità, in autonomia /o con i famigliari delle ospiti assieme ai propri figli, dovranno essere autorizzati dal servizio Tutela Minori di riferimento. La famiglia inizierà la partecipazione alla vita comunitaria dopo 3 mesi dall’ingresso della diade, fino ad allora saranno garantiti i contatti telefonici con i famigliari. Tutte le telefonate saranno effettuate alla presenza dell’operatore.

 I momenti dedicati alla famiglia prevedono la partecipazione a:

  • la Riunione Multi Famigliare, che si tiene il mercoledì ogni 15 giorni dalle 17.00-18.30 nella sede di Via Vo De Buffi 19 presso il complesso Santa Chiara – San Giacomo.
  • Le visite famigliari: si svolgono il sabato dalle 16.00 alle 18.00  e/o la domenica dalle 15.00 alle 18.00.
  • Le visite vanno concordate con l’equipe di riferimento e i servizi invianti e saranno avviate  solo dopo l’inizio della frequentazione al gruppo multi-familiare. La partecipazione al gruppo è una condizione necessaria per poter far visita all’ospite in comunità. Se un familiare non può partecipare ai gruppi psicoeducativi,  si concorderà con i servizi invianti la modalità di vista più congrua e tutelante per la diade.

Non possono entrare in comunità i familiari  compresi, compagni  e/o padri, che facciano uso di sostanze, alcol compreso.

La maggior parte degli interventi comunitari, ha matrice gruppale per consentire alla persona di  allontanarsi dall’isolamento imposto dagli effetti delle sostanze. Lo spazio “altro” che si viene a creare, è fondamentale per costruire campi di possibilità relazionali, ini cui abituarsi in maniera progressiva a vedere e ad ascoltare cosa accade nel mondo. Le dinamiche che si attivano, sono funzionali nel sostenere la ripresa di una vita, spesso ridotta ad un rapporto uno a uno. I momenti gruppali sono diversi e hanno obiettivi che rispecchiano i progressi della persona:

  • il gruppo di fase;
  • il gruppo psicoeducazionale;
  • il gruppo tematico/specialistico di genere;
  • il gruppo della genitorialità;
  • il gruppo famigliare;
  • la riunione generale;
  • il gruppo di psicoterapia;
  • il gruppo specialistico EMDR;
  • il gruppo di monitoraggio dei rientri a casa;
  • il gruppo di ippoeducazione/ergoterapia/ricreazionale, artistico; di movimento e culturale.
  • I laboratori artistici;
  • Il gruppo del reinserimento socio-lavorativo
  • Il gruppo delle ricadute

L’uso dell’alcoltest e degli esami delle urine a random

Gli operatori sono tenuti a verificare l’eventuale uso di sostanze da parte degli ospiti tramite l’alcoltest e gli esami delle urine. Settimanalmente sono previsti a campione, anche verifiche nelle camere da letto, negli armadi e   nelle borse delle ospiti e dei bambini.

Dimissioni

La comunità dimette una persona per:

1.il raggiungimento degli obiettivi prefissati;

2.il raggiungimento del termine del tempo concordato;

3.l’incompatibilità con il progetto terapeutico (assenza di adesione e motivazione al programma, insorgenza di gravi problematiche psichiche e sanitarie, pesante conflitto con gli altri ospiti e/o con l’equipe educativo terapeutica, introduzione di sostanze psicotrope).

In ognuno di questi casi si cercherà sempre di perseguire il bene della persona e della famiglia nella sua globalità. Questa delicata fase del percorso terapeutico sarà condivisa e coordinata tra l’equipe educativo terapeutica della comunità, l’equipe del servizio inviante, la persona e la famiglia.

In caso di dimissione per abbandono viene consegnata alla persona la propria terapia farmacologica e gli oggetti e documenti personali. La comunità è tenuta per legge a consegnare tutto quello che è stato affidato all’ospite e alla famiglia, nonostante possa ritenere pericolosa l’uscita non programmata e non condivisa. Vengono tempestivamente informate le persone autorizzate dall’ospite e il servizio di riferimento dell’interruzione del programma.

Servizio mensa

La sede “Santa Chiara” usufruisce del servizio mensa la cui preparazione dei pasti è affidata ad una ditta esterna che assicura un menù vario ed equilibrato. E’ garantita l’osservanza scrupolosa della normativa generale e specifica in materia di igiene e criteri e modalità di controllo predefiniti.

Sono previste diete individuali per ospiti con allergie e patologie alimentari.

Pulizie

Le pulizie degli ambienti sono quotidiane e affidate agli ospiti, guidati e monitorati dagli operatori dei vari gruppi di lavoro.

9. Gradimento delle prestazioni

Per conseguire gli obiettivi di miglioramento continuo, sollecitare l’osservazione e acquisire proposte sui servizi e prestazioni resi, la Comunità assume l’impegno di:

rilevare il livello di gradimento da parte degli utenti dei servizi, dei famigliari, e dei committenti attraverso la somministrazione annuale di un questionario;

analizzare le schede reclami;

verificare periodicamente la soddisfazione degli operatori della struttura.

La comunità ha ottenuto da diversi anni la Certificazione Qualità secondo le norme UNI ENI ISO 9001:2015.

Per l’anno  2024:

 

giorni medi di attesa dalla data di richiesta

all’inserimento in programma con diponibilità dei posti:

20  giorni

percentuale annua di abbandoni/espulsioni

sul totale di ospiti in carico

13%

percentuale annua di persone che sono ricadute

13%

10. Reclami

La famiglia e i servizi sociali invianti hanno la possibilità di esprimere eventuali reclami rispetto ai servizi offerti dalla comunità. I reclami possono essere:

  • Orali
  • Scritti
  • Telefonici
  • Trasmessi via fax o per email

Possono essere rivolti al Direttore Responsabile, alla Direttrice della Comunità, al Presidente della Comunità, al singolo operatore.

La comunità garantisce una risposta da 48 ore ad un massimo di 15 giorni. Il Presidente della Comunità curerà la raccolta annuale dei reclami e relazionerà al Capitolo Direttivo.

Le azioni correttive e le decisioni comunque prese al riguardo saranno comunicate ai diretti interessati dal presidente della comunità per iscritto o verbalmente, secondo ciò che si ritiene più opportuno.

Tutti possono far pervenire con le stesse modalità suggerimenti, indicazioni, consigli per migliorare il nostro servizio.

 11. Responsabilità e Referenti

Presidente dell’Associazione Comunità S. Francesco

  1. Nando Spimpolo

La Direttrice Generale  della Comunità e Amministratore Delegato

Dott.ssa Monica De Angeli

Recapiti

Telefonico: 0429/783144

Fax: 0429/783036

e-mail: info@comunitasanfrancesco.org

www.comunitasanfrancesco.org

La Direttrice Responsabile del Servizio Madre- Bambino di tipo C1

Dott.ssa Michela Giacchetto

michela.giacchetto@comunitasanfrancesco.org